I libri sono splendidi esemplari della capacità umana di
comunicare oltre le apparenze. Tra le righe, i segni stampati sulle pagine o
evidenziate sui fogli elettronici si crea un rapporto unico e particolare tra
il lettore e lo scrittore, un rapporto privato in cui le fantasie si incontrano
e si intrecciano in un modo affatto unico e assoluto.
È per questo che vedere la trasposizione di un’opera
letteraria in forma filmica scatena sempre reazioni contrastanti sulla
‘fedeltà’ del testo alle immagini e viceversa.
Può anche accadere che si stia leggendo un libro in cui si
parla di un luogo, ad esempio di un piccolo convento del Monferrato, e si vada
a fare una gita in un altro posto, ad esempio nel Parco Nazionale del Gran
Sasso e Monti della Laga e si veda il medesimo luogo che si è immaginato mentre
si sta leggendo.
A volte le apparenze ingannano ma le persone riescono sempre,
anche a distanze siderali, a comunicare amore profondo o amicizia sincera.
Questa ricetta è ispirata alla capacità delle fantasie di
comunicare tra loro oltre le apparenze.
Pasta sfoglia Giovanni Rana
Olio extravergine di oliva
Sale iodato
Maggiorana
Gomasio integrale
Cavolfiore
Semi di finocchio
Mettere a bagno, lavare e cuocere al vapore il cavolfiore.
Condirlo con sale iodato, olio, maggiorana, semi di finocchio, unirvi quindi la
ricotta fresca fino a formare un composto. Stendere la pasta sfoglia in una
teglia oliata, riempirla con il composto, richiudere i bordi, spolverare con
gomasio integrale e infornare in forno già caldo a 200°C o 220°C per circa
trenta minuti. Servire con tisana di genepy. Adatto anche a vegetariani che non
mangiano formaggio cagliato.
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