domenica 30 ottobre 2016

Torta al cioccolato fondente e pesche noce

Torta al cioccolato fondente e pesche noce

Le elezioni statunitensi, non c’è niente da fare, appassionano un pubblico decisamente più vasto rispetto a quelle di qualunque altro Stato democratico o sedicente tale. Il business elettorale made in U.S.A. è qualcosa che i mezzi di comunicazione di tutto il Pianeta cercano di accaparrarsi con le unghie e con i denti, la giusta comunicazione, unita ad una funzionante macchina elettorale può far salire share, ascolti e soprattutto può essere determinante nella corsa alla Casa Bianca, una delle elezioni più importanti del mondo. I Presidenti statunitensi in realtà durante il loro mandato non hanno uno stipendio da capogiro, i soldi li vedono poi, con le partecipazioni a conferenze, seminari, convegni a gettoni di presenza spesso milionari. Il punto è che sedere sullo scranno del potere fa gola a moltissimi, è qualcosa di proverbialmente ambito. È dunque evidente che analizzare correttamente e senza falsi entusiasmi, scandagliare fin nei minimi dettagli, quelli che sfuggono regolarmente ai pensatori mainstream, l’effettiva efficacia comunicativa di un candidato nei dibattiti e nelle occasioni pubbliche è particolarmente importante e necessario per agire nel giusto modo. C’è chi pensa che l’informazione è potere e questo è spesso sbagliato, ma è vero che comunicare bene è importante. In primis è necessario togliere i ‘rumori di fondo’ che impediscono al candidato di agire consapevolmente ed eventualmente prendendo decisioni da leader, è necessario controllare e verificare che non vi siano eccessive interferenze nella comunicazione, come troppo spesso accade. Poi bisogna capire cosa pensano gli elettori, quelli che solitamente vanno a votare e quelli che non ci vanno ma potrebbero essere interessati a farlo per un motivo o per l’altro. Queste elezioni presidenziali sono un po’ particolari, da una parte c’è una donna con un’esperienza trentennale nella materia che dovrebbe amministrare, una gran capacità di non rispondere alle provocazioni e una scarsissima capacità di emozionare il pubblico. Dall’altra c’è un ragazzino mai cresciuto, brutto, sgradevole, capitalista sfruttatore e razzista che tira su in continuazione col naso, soprattutto nei momenti clou, quelli in cui ripete fino alla nausea la parola ‘disaster’, una parola che comprende bene chiunque, anche chi, e negli U.S.A. ce ne sono molti, non capisce davvero l’inglese. Da una parte c’è chi parla di classe media, qualcosa che è quasi una specie protetta dagli animalisti globali, e dall’altra c’è di parla di quello che il sogno americano ha sempre rappresentato: soldi, potere, sesso. Il problema di queste elezioni non è infatti soltanto sintetizzabile nell’analisi che viene in mente a chiunque ossia che una donna alla Casa Bianca gli americani non la voteranno mai, quindi per farla eleggere hanno dovuto metterle contro un candidato improbabile, perché in realtà la candidata in questione rappresenta un certo tipo di agire nella politica internazionale e come spauracchio usa la Russia mentre il suo oppositore esprime ciò che molti americani pensano e non dicono, il razzismo becero, il menefreghismo, l’anti-politica, il dio denaro che tutto compra e infatti parla di Satana e Belzebù, nel momento in cui si contrappongono i buoni occidentali ai cattivi terroristi arabi e si cercano alleanze col vecchio nemico sovietico che ora non è più tale, è soltanto un po’ poco democratico, ha una sua notevole valenza. Sulle banconote c’è scritto ‘In God We Trust’, alla televisione parlano di guerra santa, anche se Papa Francesco si affretta a smentire qualunque forma di santità nella guerra, il denaro è alla base del business, ciò su cui si fonda la libertà, il divertimento esasperato delle luci natalizie più grosse e pacchiane e risuonanti di quelle del vicino non è sobrio è enorme, screanzato, maleducato e politicamente scorrettissimo. Forse se la donna in tailleur parlasse non soltanto di classe media, gli statunitensi davvero si sentono classe media o preferiscono immaginarsi come ricchi che ancora non hanno il giusto conto in banca?, ma della ricchezza della classe media, la ricchezza di ogni singolo cittadino americano, che anela alla libertà e ad un futuro roseo per sé e i propri figli, forse il dibattito arriverebbe là dove i versi gutturali del suo oppositore sanno giungere.


150 grammi di farina bianca
150 grammi di zucchero bianco
4 cucchiai di cacao amaro
120 o 130 grammi di cioccolato fondente
2 pesche noci
3 uova
200 grammi di latte intero
75 grammi di burro della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Cannella in polvere
Lievito Pane Angeli per dolci



Accendere il forno a 180°C. Grattugiare il cioccolato, miscelarlo con la farina, lo zucchero, il cacao, il lievito in una terrina. Quindi aggiungere le uova sbattute, il latte e il burro ammorbidito, mescolare bene con il mixer elettrico o con la frusta da pasticciere, versare in una teglia imburrata e infarinata oppure coperta con la cartaforno, posizionare le pesche sbucciate e tagliate in fette di poco meno di un centimetro sulla superficie, spingendole lievemente non fino a toccare il fondo. Infornare nel forno ben caldo per circa mezz’ora.  

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