Spaetzle agli spinaci
con panna di mandorle, erbette provinciali e granella di pistacchio
Non sempre è facile comprendere che la democrazia è fondata
su principi di laicità. Si pensa che le religioni siano importanti e che
altrettanto cogente sia il rispetto delle stesse tanto da inserire le maggiori
festività religiose o le date più significative delle liturgie della religione
che è maggiormente diffusa, o che è radicata da più tempo, in un determinato
luogo. Nei Paesi cattolici la domenica è giorno tradizionalmente festivo eppure
basta spostarsi in Israele per riscontrare che il sabato è il giorno sacro, non
quotidiano. Questo comporta che il ‘week-end’ per gli israeliani inizia il
venerdì, mentre per gli italiani il sabato, e anche per i sauditi il fine
settimana è considerato il venerdì e il sabato. È evidente quanto il sentimento
religioso si innesti all’interno delle società e in taluni casi rappresenti
molto più che un ‘sentire’, ovvero qualcosa che dovrebbe afferire solamente
alla sfera privata. Dovrebbe però essere altrettanto palese che non tutte le
persone hanno le medesime esigenze e la stessa necessità di partecipare a riti
che hanno come cardine la fede in un determinato credo ma è vero che la
libertà, come recita una nota canzone di Gaber, “non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione”. Relegare la
partecipazione alla vita civile e ai momenti di riunione familiare e comunitaria
all’appartenenza ad una religione è evidentemente qualcosa di tanto sbagliato
quanto illibertario e lo Stato deve garantire l’effettiva libertà della
cittadinanza nel suo complesso. È chiaro che il clero, di qualunque religione,
non ha interesse alcuno a garantire la partecipazione, e dunque la libertà
derivante dallo stare insieme e dal costruire insieme lo Stato perché ha tutto
l’interesse a creare momenti di comunione e coesione all’interno dei propri
confini ideologici e ideali. Senza arrivare a dichiarare le religioni illegali,
sarebbe più che giusto pretendere che lo Stato protegga la libertà individuale
e collettiva anche perché altrimenti è molto difficile comprendere a che titolo
i cittadini dovrebbero partecipare agli oneri derivanti dal vivere insieme ad
altri in un’organizzazione civile come quella di uno Stato democratico. Se non
è rispettato il diritto alla libertà i cittadini non si sentono vincolati ad
attendere ai propri doveri verso lo Stato.
Questa ricetta, in cui tutti i sapori hanno una loro identità
e ben si combinano nello stare insieme, si ispira alla necessità di laicità
dello Stato quale garante della libertà e della partecipazione.
Spaetzle agli spinaci Ca’ Bianca
Panna di mandorle
Salvia fresca
Menta fresca
Timo fresco
Timo citronella fresco
Sale iodato
Acqua
Granella di pistacchio siciliano
Far bollire l’acqua, salarla. Nel frattempo far bollire la
panna con le erbette fresche ben lavate e un pizzico di sale, quando è della
giusta consistenza, dopo non più di 3 o 4 minuti, mettere a cuocere gli
spaetzle nell’acqua bollente salata, quindi scolarli e porli nella pentola con
la panna.
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