Zuppa piccantina di
borlotti, rosmarino e maggiorana con maltagliati di riso e saraceno
Dopo la tempesta viene sempre il sereno, dice il proverbio e
dopo le crisi economiche c’è sempre una rinnovata attenzione a non sprecare, ad
acquistare consapevolmente.
Ecco che si ritrovano le tradizioni locali e le tipicità
delle terre nascoste dall’oblio del disegno industriale e del design che spesso
poco ha a che vedere con la qualità, la funzionalità e la bellezza durevole
sebbene rappresenti un importantissimo fattore di sviluppo e creatività.
Quando si arreda o si acquista qualcosa si pensa alla
possibilità che quell’oggetto possa durare nel tempo, sia per la qualità dei
materiali utilizzati sia per lo stile. La riscoperta dell’artigianato e della
qualità va di pari passo con la consapevolezza di compratori che non vogliono
essere semplici consumatori bensì parte attiva di un’economia che rinnova
profondamente le proprie radici e il proprio agire in base a quello che si
chiama ‘sviluppo sostenibile’. Un oggetto creato da sapienti mani artigiane
molto probabilmente durerà nel tempo e si tramanderà alle generazioni future
non distruggendo bensì facendo crescere le potenzialità e possibilità di un
luogo e di quelle arti e differenze che rendono assolutamente unica e
meravigliosa l’Italia, dando nuova linfa a tutte quelle specificità e diversità
che costituiscono l’identità europea e mediterranea.
Questa ricetta, in cui viene utilizzata una delle tantissime
varietà, specificità tutta italiana, di legumi secchi, unisce alla tradizionale
zuppa di fagioli l’innovazione del recupero di elementi considerati parte di
usi e consumi contadini, quali il grano saraceno e la farina di riso.
Farina di grano saraceno
Farina di riso
Acqua
Fagioli borlotti freschi
Maggiorana
Rosmarino
Aglio rosso di Sulmona del Parco del Gran Sasso e Monti della
Laga
Cipolletta
Peperoncino
Ginepro
Olio extravergine di oliva
Sale iodato aromatizzato al rosmarino
Semi di finocchio
Uova
Preparare la zuppa facendo scaldare l’olio con l’aglio
tagliato a fettine sottilissime, la cipolla tritata finemente, le bacche di
ginepro, i semi di finocchio, il peperoncino e le erbe aromatiche. Aggiungere i
fagioli e l’acqua, salare e far bollire a fuoco lento, cosicché resti acqua a
sufficienza ma non troppa per bollire la pasta. Impastare uova, farina di grano
saraceno e di riso in proporzione tale da creare un impasto sodo e malleabile.
Stendere la sfoglia a mano o al primo buco dell’impastatrice, tagliare a
casaccio con la rotellina, quindi cuocere i maltagliati nella minestra.
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