martedì 2 maggio 2017

Fagottelli fave e pecorino

Fagottelli fave e pecorino

Le religioni, talvolta, possono essere un potentissimo mezzo di costruzione di pace. La storia ha spesso dimostrato il contrario, soprattutto quando il clero è stato guidato da persone senza scrupoli, prive di qualunque forma di spiritualità e con una gran brama di potere cosiddetto temporale, quale il Bonifacio VIII magistralmente raccontato da Dario Fo. In nome delle divinità si sono sempre perpetrati crimini efferati e orrori indescrivibili eppure le religioni, tanto attente a controllare anche e soprattutto le più intime manifestazioni del piacere umano, dalla procreazione alla danza, dal gusto della convivialità alla musica e alla danza, in talune, rare ed importanti occasioni, possono essere la chiave di volta per costruire pace anziché guerra e distruzione. In teoria, molto in teoria, chi afferma di amare le divinità sostiene sovente che la divinità in questione è puro e assoluto amore. Difficile comprendere, per chi non ha tali convinzioni, il passaggio da amore infinito a massacri efferati mentre è molto più apprezzabile ed emozionante vedere migliaia di persone in profonda meditazione pregare e agire per costruire concretamente giorno per giorno momenti di incontro pacifico. Il recente viaggio di Papa Francesco in Medio Oriente in cui Bergoglio ha costruito ponti di comprensione tra religioni e religiosi, chiedendo a gran voce ‘costruttori di pace’, è certamente un gran passo avanti dell’umanità intera verso la creazione e il mantenimento di quella società i cui principi fondamentali sono la pace, l’amore e la comprensione. Gli abbracci tra esponenti religiosi mediterranei hanno effettivamente trasmesso l’idea profondamente cristiana, oggettivamente molto bella e alla base di mote moderne società libere, dell’incontro, della comprensione reciproca, del rispetto e del solido abbraccio ecclesiale in cui sentirsi protetti, amati e soprattutto partecipi. Francesco I è un pontefice di enorme carisma e una persona che agisce concretamente in quel delicato, complesso e meraviglioso meccanismo di costante creazione della pace, probabilmente Mazzini ne avrebbe avuto un’ottima opinione.
Questa ricetta, fresca e saporita al contempo, è ispirata alle potenzialità pacifiche delle religioni, finora piuttosto inesplorate.  

Acqua
Farina
Lievito di birra
Fave fresche
Pecorino romano


Impastare la farina con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida, far lievitare a lungo. Sgranare e sbucciare le fave, tagliare il pecorino in pezzettini o in petali. Creare dischetti di sfoglia di impasto, farcirli con fave e pecorino, richiudere, porre sulla teglia oliata oppure sulla carta forno. Infornare in forno ben caldo a 200°C o 210°C per il tempo necessario alla cottura.  

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