martedì 30 maggio 2017

Insalata gustosa di maggio all’aroma di cedro piretto

Insalata gustosa di maggio all’aroma di cedro piretto

Giuseppe Mazzini e Karl Marx non si amavano molto, anzi si potrebbe pensare e affermare che si detestassero cordialmente. Il primo, col suo linguaggio di un’epoca che cerca di esprimere il futuro che ha già e ben compreso, ostico e spinoso, lucido e visionario al contempo aveva immediatamente compreso i punti deboli della ben strutturata teoria marxiana, ne aveva capito la fine, le diramazioni e gli sviluppi futuri e aveva immaginato che quelle teorie avrebbero soltanto indebolito il lavorio e il progresso delle libertà. Marx, dal suo canto, forse aveva intuito che Mazzini aveva ragione o forse, più semplicemente non aveva capito che cosa stesse preconizzando quell’italiano che pareva avesse molte fonti di informazioni su ciò che accadeva a livello internazionale e che riusciva così bene a coinvolgere e ad armare moti e rivoluzioni. Il teorico del comunismo accusava l’ispiratore del Risorgimento, in parole povere e non utilizzate direttamente, di essere una testa vuota e piena di vagheggiamenti neocristiani, mentre Mazzini aveva liquidato il Manifesto, che taluni sostengono essere stato scritto addirittura in risposta alle idee mazziniane, e tutte le teoriche che ne derivavano come una forma di opposizione ad un sistema che avrebbe portato soltanto ad una deriva totalitaria in quanto escludeva completamente l’individuo con tutte le sue sfaccettature dalle possibilità di sviluppo progressivo ed armonioso di una società sempre più in collegamento internazionale. L’idea del movimento internazionale era venuta all’italiano, che prese parte alle riunioni indette da comunisti e socialisti, riuscendo quasi ad imporre le sue idee. Se ciò fosse accaduto probabilmente Stalin, Hitler, Franco e Mussolini non avrebbero mai avuto ragion d’essere, l’Europa si sarebbe unita ben prima di quanto accaduto e forse oggi vivremmo in un mondo più libero ma queste sono supposizioni, idee che si sviluppano col senno di poi.
Certo è che Mazzini aveva individuato immediatamente i punti deboli nell’elaborazione, le falle nell’analisi, le problematiche per la lotta verso la conquista progressiva delle libertà e le derive di tali teorie. Se la sua capacità di analisi e visione era di gran lunga più arguta e immaginifica di quella di Marx, il linguaggio del suo tempo non gli metteva a disposizione i vocaboli e le espressioni adatte a farsi comprendere e a costruire castelli di lucide teoriche che tanta influenza, per lo più negativa ma non soltanto, hanno avuto sul pensiero novecentesco. Quella che sembra un’ossessione per Dio e per l’Umanità altro non è che un modo per esprimere ciò che sarebbe esistito più di cent’anni dopo la pubblicazione degli scritti sui doveri e poco meno di duecent’anni prima la ‘riscoperta’, la teorizzazione del nuovo umanesimo da parte di Papa Francesco I Bergoglio. Mazzini era l’uomo del futuro ma il suo linguaggio era quello del passato, per quanto si sforzasse. Non ha mai avuto la capacità di esprimersi che aveva Manzoni anche se le sue idee sono oggi più che mai attualissime, ovviamente riviste e corrette con un linguaggio più moderno e ‘spazzolato’ da tutte quelle necessarie precauzioni che deve avere un testo che si rivolge alle società segrete e ai cospiratori.
Questa ricetta, gustosa e semplice, è ispirata ai ‘se’ della storia e alla difficile comprensione di ciò che è davvero rivoluzionario nel momento del suo compiersi.  

Fave fresche
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Nespole
Ciliegie
Piselli freschissimi novellini
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Insalatina da taglio mista
Cedro piretto
Sesamo integrale

Sgranare i pisellini e le fave, sbucciare le nespole e privarle del nocciolo, lavare per bene le ciliegie e privarle del nocciolo tagliandole a metà, lavare bene l’insalatina e spezzettarla grossolanamente. Porre il tutto in una insalatiera, condire con olio, sale, qualche goccia di succo di cedro piretto, fiocchi di scorza di cedro piretto ben lavato, sesamo integrale, scagliotte di parmigiano ben stagionato. Girare accuratamente, far riposare qualche minuto prima di servire. 

Nessun commento:

Posta un commento