mercoledì 31 maggio 2017

Pici senesi con crema di carote e timo citronella

Pici senesi con crema di carote e timo citronella

Nel 2017 ricorrono due centocinquantenari che all’apparenza hanno poco o niente a che fare tra loro: quello della fondazione del Canada quale confederazione e quello della Battaglia di Mentana che segnò la fine della campagna garibaldina nell’Agro romano, eppure tra i due anniversari vi è una linea comune che ha a che fare con la Francia e con la creazione del liberalismo moderno.
La leggenda mista alla storia narra che furono le donne le prime a costruire ideali ponti di comunicazione tra i nativi e i coloni. Le popolazioni autoctone avevano un’abitudine alquanto difficile da comprendere per gli europei di quel tempo: le donne, con pargoli in spalla, viaggiavano da sole su canoe nelle sconfinate lande canadesi e stabilire un contatto poteva essere alquanto complicato. Pare dunque che i coloni chiesero l’aiuto delle Orsoline per riuscire a comunicare con le ‘donne in canoa’. L’immaginario canadese si svilupperà poi di gran lunga sull’idea della frontiera non quale conquista di guerra bensì quale raggiungimento di libertà impensabili a quei tempi per le donne e forse non è un caso che gran parte della letteratura canadese sia una lunga narrazione tessuta da mani femminili. Ad ogni buon conto fu questo incontro tra donne francesi e donne aborigene che creò il primo nucleo del futuro Stato.
La nascita della Federazione canadese, oltre ad essere un momento fondamentale per la costituzione di quello che attualmente è considerabile uno tra gli Stati più liberali e libertari del Pianeta, pose un freno alle idee del primo continentalismo che propugnava un’unica confederazione di Stati Uniti comprendente il Messico e i territori canadesi quale disegno della Provvidenza per promuovere una certa rettitudine di pensiero e di azione. A ben guardare nel ‘Destino Manifesto’ si possono ritrovare alcune idee del Risorgimento italiano, senza però la visione complessa e interconnessa della complicatissima situazione europea, speranze che vennero comunque decisamente ridimensionate dalla fondazione della Federazione, soprattutto se si pensa che i cittadini canadesi sono tuttora sudditi della Regina del Regno Unito.
Per uno strano caso della storia, mentre gli Stati Uniti d’America hanno sviluppato una società piuttosto chiusa e poco progressista soprattutto nei confronti della popolazione, il Canada ha creato una delle più aperte e pacifiche forme di democrazia esistenti sul Pianeta e oggi pensa a possibilità di unione nordamericana, una forma rivista e corretta di ‘continentalismo’, che molto fa pensare all’attuale Unione europea, immaginata proprio durante il Risorgimento dalla geniale mente di Mazzini.
Mentre dall’altra parte dell’Atlantico nasceva la prima espressione formalmente riconosciuta del Canada, sul versante europeo i Mille guidati da Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due Mondi, venivano malamente sconfitti dalle truppe reazionarie papaline francesi a pochi chilometri da Roma e in un luogo dove era accaduto, mill’anni prima uno storico incontro tra potere temporale e papale che aveva gettato le basi per la creazione dell’Europa: quello tra Carlo Magno e Leone III. A Mentana si combatté per l’Italia e per un’Europa libera dal potere temporale del Papa, e Garibaldi perse, tra l’altro sul piano della comunicazione, proprio nel luogo dove era stato sancito in modo inequivocabile il legame strettissimo tra Imperatore e Pontefice. Il Papa aveva consacrato l’impero, dando giustificazione divina alla nobiltà europea, a Mentana aveva definito i dettagli dell’accordo in forma privata prima dell’incoronazione solenne e, dopo un millennio il Risorgimento, le idee di Mazzini e le forze di Garibaldi si disgregarono per un dettaglio, un errore di valutazione forse, contro le forze militari che difendevano proprio quel principio divino di cui si ammantava la nobiltà europea. Roma fu poi liberata e l’Italia unita, successivamente, ma quella sconfitta fu dolorosissima per il Generale, forse anche più per la portata simbolica della sconfitta. Lì dove l’Europa era stata definita a tavola e nel luogo in cui il Pontefice di Santa Romana Chiesa aveva trovato la propria affermazione nell’affermazione del principio di inviolabile divinità della nobiltà e dell’imperatore, Garibaldi col suo mantello che trasudava le idee rivoluzionarie del Risorgimento era stato sconfitto, per di più dai francesi, quello stesso popolo che veniva a gran voce invocato da Mazzini per la capacità dimostrata durante la Rivoluzione di essere sintesi di un’Epoca, quell’era moderna che sarebbe stata caratterizzata dal liberalismo libertario e che proprio in Canada trovava la sua prima espressione che si sviluppava grazie alla mediazione più che allo scontro violento.
La storia avrebbe poi dato ragione a Mazzini e al Risorgimento, avrebbe, proprio sull’altra sponda dell’Atlantico, trovato terreno adatto allo sviluppo di quelle idee progressiste professate dal grandissimo intellettuale italiano nel liberalismo libertario e liberista di Justin Trudeau.
Questa ricetta è ispirata alle idee del Risorgimento che sembrano voler rimbalzare da una parte all’altra dell’Oceano come onde di libero pensiero.

Pici senesi freschi
Carote
Timo citronella
Acqua
Sale siciliano integrale
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Olio extravergine di oliva
A piacere latte
A piacere una spolverata di pepe macinato al momento
Burro d’alpeggio della Latteria sociale di Beduzzo inferiore


Sbucciare e lessare le carote al dente in acqua salata. Scolarle senza buttare l’acqua di cottura, frullarle nel mixer da cucina fino ad ottenere una crema densa. Far bollire l’acqua per la pasta, salarla, e nel frattempo, in una padella, scaldare l’olio con il timo ben lavato, aggiungervi la crema di carote e, per ammorbidire, una noce di burro, se necessario anche poco latte ed eventualmente un po’ di acqua di cottura delle carote, aggiustare di sale. Lessare e scolare la pasta, ripassarla in padella con la crema di carote e con abbondante parmigiano grattugiato. A piacere aggiungere una spolverata di pepe direttamente sul piatto. 

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