lunedì 15 maggio 2017

Trocoli pugliesi con melanzane, zucchine e robiolino

Trocoli pugliesi con melanzane, zucchine e robiolino

L’ambientalismo in Europa ha una storia relativamente lunga e una funzione più che importante. Per alcuni anni si è infatti immaginato uno sviluppo industriale e tecnologico che prendesse in considerazione soltanto gli aspetti economici immediati senza minimamente considerare l’impatto a medio e lungo termine della devastazione naturale. L’utilizzo esteso di pesticidi, lo sversamento nei fiumi, nell’aria e nei mari di tossine pericolosissime per la salute umana, animale e naturale è stato contestato e contrastato da alcuni pionieri, e pioniere, già a partire dal secondo dopoguerra. Molti passi sono stati compiuti da allora, si è sviluppata una qualche forma di coscienza collettiva, sono stati istituiti enti ed emanate regole per abbassare il livello di inquinamento e per evitare disastri ambientali. La ricerca industriale e tecnologica ha posto una attenzione maggiore a prodotti ecologicamente sostenibili, forme di energia e smaltimento di rifiuti più rispettose dell’ambiente, entità quasi astratta fino a qualche decennio fa e che ha cominciato ad avere una sua importanza notevole. Moltissimi passi debbono però essere ancora compiuti, è bellissima la recente scoperta da parte di una ricercatrice italiana di una larva ghiotta di plastica, la Natura è meravigliosa, e sarebbe davvero splendido se altri ricercatori italiani, magari in collaborazione con centri di ricerca internazionali, potessero rintracciare proprio nella Natura quegli ‘antidoti’ alla distruzione della stessa. Certamente l’Italia, con la sua enorme biodiversità e la creatività che, dicono, caratterizza la popolazione, potrebbe essere il Paese in grado di trovare soluzioni impensate finora. Altrettanto certo è che la ricerca in Italia non se la passa benissimo e che per portare avanti innovazioni utili all’umanità intera sarebbe necessario immaginare reti di connessione tra centri di ricerca tali per cui la testarda creatività nostrana possa incontrarsi con l’organizzata ricerca europea e nordamericana abbattendo nuove frontiere nazionalistiche nella consapevolezza che la tutela dell’ambiente è molto simile alla ricerca aerospaziale: necessita di una visione ampia e di una fattiva collaborazione internazionale, senza, ovviamente veder ‘scippati’ i risultati della ricerca creativa a favore di quella organizzata.
Questa ricetta è ispirata alla semplicità con cui è possibile, volendo, creare innovazione anche con elementi semplici.

Olio extravergine di oliva
Robiolino
Zucchine romanesche
Melanzane
Sale iodato
Acqua
Trocoli pugliesi freschi


Lavare e affettare gli ortaggi, salarli e grigliarli, farli intiepidire, tagliarli a pezzettini grossolani. Far scaldare l’olio in una padella mentre bolle l’acqua per la pasta, ripassarvi le melanzane e le zucchine, quindi spegnere il fuoco e amalgamare con il robiolino. Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolare senza buttare l’acqua di cottura o lasciandone da parte un po’, condire con la cremina, se necessario aggiungere pochissima acqua di cottura della pasta. 

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