venerdì 5 maggio 2017

Minestra di maggio

Minestra di maggio

Il cinque maggio è l’ode che Manzoni scrisse quando venne a sapere della morte di Napoleone a Sant’Elena. L’incipit è tra i più potenti della letteratura di tutti i tempi e crea un nuovo modo di scrivere mettendo in luce che vi sono personaggi che sanno essere sintesi di un’Epoca, mazzinianamente parlando, come Napoleone e altri, come Manzoni, che sanno essere sintesi delle Epoche e contestualmente progressione dell’Umanità.
Questa ricetta è ispirata alla genialità creativa e artistica di alcuni artisti e persone il cui pensiero e le cui opere sono importanti per il progresso stesso.

Fave fresche
Erba cipollina
Patate novelle
Carote
Semi di finocchio
Sedano
Asparagi freschi
Funghi champignon
Timo fresco
Acqua
Sale
A piacere pane, crostini, olio extravergine di oliva, petali di parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore, pastina, stracchino.

Sbucciare le patate e le carote, sgranare e sbucciare le fave, togliere la parte dura dagli asparagi, lavare tutte le verdure e tagliarle in pezzetti non troppo piccoli ma neanche grandi, adatti per stare comodamente nel cucchiaio. Porre tutti gli ingredienti in una pentola, coprire con abbondante acqua, salare, far bollire e dunque abbassare la fiamma. Lasciar cuocere abbastanza a lungo. Servire, a piacere, con un filo di olio a crudo, parmigiano a petali e/o grattugiato, stracchino, pane fresco o tostato oppure crostini di pane o pastina da lessare a parte.

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