Minestra di maggio
Il cinque maggio
è l’ode che Manzoni scrisse quando venne a sapere della morte di Napoleone a
Sant’Elena. L’incipit è tra i più potenti della letteratura di tutti i tempi e
crea un nuovo modo di scrivere mettendo in luce che vi sono personaggi che
sanno essere sintesi di un’Epoca, mazzinianamente parlando, come Napoleone e
altri, come Manzoni, che sanno essere sintesi delle Epoche e contestualmente
progressione dell’Umanità.
Questa ricetta è
ispirata alla genialità creativa e artistica di alcuni artisti e persone il cui
pensiero e le cui opere sono importanti per il progresso stesso.
Fave fresche
Erba cipollina
Patate novelle
Carote
Semi di
finocchio
Sedano
Asparagi freschi
Funghi
champignon
Timo fresco
Acqua
Sale
A piacere pane,
crostini, olio extravergine di oliva, petali di parmigiano reggiano della
Latteria sociale di Beduzzo inferiore, pastina, stracchino.
Sbucciare le patate e le carote, sgranare e sbucciare le fave, togliere la
parte dura dagli asparagi, lavare tutte le verdure e tagliarle in pezzetti non
troppo piccoli ma neanche grandi, adatti per stare comodamente nel cucchiaio.
Porre tutti gli ingredienti in una pentola, coprire con abbondante acqua,
salare, far bollire e dunque abbassare la fiamma. Lasciar cuocere abbastanza a
lungo. Servire, a piacere, con un filo di olio a crudo, parmigiano a petali e/o
grattugiato, stracchino, pane fresco o tostato oppure crostini di pane o
pastina da lessare a parte.
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