Roll di rape rosse e guanciale di Amatrice
Il 3 maggio è il
compleanno di Lindsay Kemp, artista britannico poliedrico e amatissimo da suo
eterogeneo pubblico nonché da artisti del livello di Joan Mirò. Poco citato sui
libri di testo universitari per una sorta di diffidenza dell’intellighenzia che
gli ha sempre preferito artisti molto meno efficaci a livello spettacolare e
molto più teoricamente contorti ed espliciti.
Kemp è un
folletto che è sempre stato un dispettosissimo artista capace di ‘incantare il
pubblico’ di farlo ridere, piangere, emozionare e sognare, un grandissimo uomo
di spettacolo che ha apportato modifiche radicali in campi quali l’opera rock e
soprattutto, come avrebbe potuto essere diversamente?, glam rock, un genere
decisamente inviso agli intellettuali più blasonati.
Un suo
spettacolo, Salomè, tratto dall’omonimo
testo di Oscar Wilde, destò tale e tanto scalpore che i critici, soprattutto
quelli più attratti dalle cosiddette avanguardie, ebbero tali e tanti sussulti
di coscienza da tramutare il tripudio del pubblico in una sequela di offese e
di stroncature. Nello spettacolo in questione, scarno e contestualmente ricco
di luci, colori, profumi e musiche, una bellissima Salomè si esibisce nella
famosa danza in modo tanto provocatorio da scatenare evidentemente i pruriti sensuali
di molti, e forse anche proprio di quei critici tanto solerti a stroncare uno
spettacolo profondamente rivoluzionario, molto più degli spettacoli senza
spettatori o delle volgari esibizioni urinarie dell’osannatissimo Carmelo Bene
e compagnia, che rimangono per lo più meravigliati e stupiti quando l’ultimo
velo scopre il corpo efebico di un bellissimo danzatore presumibilmente
omosessuale.
Forse in altri
tempi, qualche decennio più avanti nel secolo, i critici avrebbero compreso la
portata rivoluzionaria di quello spettacolo, ne avrebbero esaltato la capacità
di spettacolarizzazione in cui tutte le arti si combinano a creare un’opera
totale nella più alta tradizione europea, o forse avrebbero colto molti aspetti
dello straniamento brechtiano in cui l’Oriente essenziale del teatro giapponese
si mescola con lo svelamento e la messa in scena delle ipocrisie della
borghesia, ma se lo avessero fatto forse quello spettacolo non avrebbe avuto il
successo di pubblico e la forza rivoluzionaria, comunicativa e spettacolare che
ha avuto.
Questa ricetta è
ispirata alla genialità di Lindsay Kemp nel giorno del suo settantanovesimo compleanno.
Rape rosse
Guanciale di
Amatrice
Stuzzicadenti
Sbucciare le rape rosse, lavarle, cuocerle a vapore al dente. Affettare
sottilmente il guanciale. Tagliare le rape a listerelle abbastanza larghe quindi
arrotolare nelle fettine di guanciale e, se necessario, fermare con uno
stuzzicadenti. Porre i roll in una teglia antiaderente o di acciaio a
temperatura ambiente e mettere in forno caldo a 180°C o 200°C, girare e far
cuocere il tempo necessario a far sciogliere e diventare croccante il guanciale,
servire caldi o tiepidi.
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