Ragù con olive di Gaeta e capperi lacrimella
Durante il
Medioevo il romitaggio era piuttosto diffuso. Molti erano i personaggi, spesso
dichiarati in seguito santi, che si isolavano in grotte e luoghi angusti per
meditare e raggiungere la conoscenza spirituale. Tali luoghi divenivano spesso
le basi per la costruzione di monasteri cristiani o santuari di varie religioni.
Gli edifici giunti fino a noi mostrano spesso notevoli somiglianze, in primis
per la posizione, spesso poco accessibile e in secundis per il tipo di costruzioni
successive, sovente a formare castoni intorno ad antri naturali all’interno di
rocce a strapiombo o comunque di rilievi montani.
Questa ricetta è
ispirata ai momenti di meditazione che caratterizzano il cammino di conoscenza
di sé e/o spirituale.
Carne di manzo
macinata acquistata dal macellaio di fiducia
Olio
extravergine di oliva
Carota
Cipolla
Pomodori estivi,
possibilmente dell’orto, passati
Sale iodato
Acqua
Origano
Olive di Gaeta
Capperi
lacrimella
Vino bianco
Tritare finemente
cipolla e carota, porre il trito nella pentola insieme alla carne e all’olio, far
scaldare e rosolare la carne a fuoco vivace, sfumare col vino, aggiungere
capperi, origano, pomodori passati, sale. Far bollire dunque abbassare la fiamma,
coprire e far cuocere a lungo, aggiungere acqua e, a circa un’ora dalla fine
della cottura, olive di Gaeta sciacquate e denocciolate. Far restringere.
Nessun commento:
Posta un commento