domenica 1 luglio 2018

Peperoni ripieni con pomodori, mollica condita e carne


Peperoni ripieni con pomodori, mollica condita e carne

Il primo luglio del 2002 è entrato in vigore lo Statuto di Roma istitutivo della Corte penale internazionale (CPI), un tribunale con sede a L’Aja, Paesi Bassi che ha giurisdizione su crimini che gli Stati parte dello Statuto non hanno la possibilità o la volontà di perseguire. L’effettiva realizzazione di tale istituzione sembrava pura follia visionaria fino a pochissimi mesi prima della sua concreta realizzazione ed è il distillato di decenni di utopie giurisprudenziali. A pochissimi anni dalla sua implementazione, lo Statuto di Roma dovrebbe essere corretto, emendato e ripensato in quanto ideato e immaginato sulla scia del processo di Norimberga e di quelli celebrati nei tribunali ad hoc delle Nazioni Unite, ovverosia su una situazione geopolitica oramai distante anni luce dall’attualità, non tanto per quanto concerne le modalità di espressione della banalità del male bensì per quanto concerne le effettive necessità di giustizia a livello planetario che le singole nazioni non hanno la possibilità, nella pratica politica, di assicurare.
Questa ricetta è ispirata alle buone intenzioni.

Peperoni
Mollica condita (pangrattato, aglio, prezzemolo, olio extravergine di oliva, caciocavallo siciliano grattugiato lasciato a macerare per una settimanella)
Pane
Olio extravergine di oliva
Olive nere denocciolate
Capperi
Pomodori
Carne macinata di maiale, vitella e manzo

Svuotare i peperoni lasciandoli integri e tagliando soltanto la parte col picciolo che farà da coperchio. Lavare i pomodori, tagliarli e condirli con olio, sale, capperi e olive denocciolate, quando avranno fatto il ‘sughetto’ aggiungere la mollica del pane fresco tagliata a pezzettini. Mescolare la carne con la mollica condita e unirla al composto di mollica fresca e pomodori, riempire i peperoni, chiuderli e disporli in una teglia oliata. Infornare in forno caldo ma non eccessivamente per il tempo necessario alla cottura.

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