Contorno salutare
e gustoso con cavolo nero e bieta di campo
La lotta alle
mafie si è decisamente evoluta nel corso degli anni e oggi il mondo può
fregiarsi di molte organizzazioni che sono dedite proprio all’eradicazione, o
almeno alla mitigazione degli effetti, di tali forme criminali organizzate. Le
mafie, però, non sono certamente un’invenzione recente, e spesso hanno
costituito il sostrato naturale della nobiltà. A tal proposito basterebbe rileggere
un testo fondamentale nella letturatura moderna: I promessi sposi di Alessandro
Manzoni. L’innominato, il Nibbio, don Rodrigo. Attilio e il conte zio non son
certamente stinchi di santo e ricordano, nell’agire, nei modi e nella
descrizione, molto da vicino gli atti d’accusa di grandi magistrati antimafia
contemporanei. I sedicenti ‘nordici’, ‘settentrionali’, prima di fregiarsi
impropriamente dell’appellativo di onesti lavoratori farebbero bene a leggere il
capolavoro della letteratura patria, e nord-italiana, così da evitare, per lo
meno, di dimostrare, una volta in più, l’infimo livello culturale che esprimono.
Questa ricetta è
ispirata alle basi del mestiere.
Bieta di campo
Cavolo nero
Olio
extravergine di oliva
Olive nere
Aglio
Peperoncino se
ben tollerato
Sale iodato
Acqua
Mondare e lavare
le verdure, tagliarle a pezzettini abbastanza piccoli, in una padella
antiaderente in pietra Bialetti far scaldare un filo d’acqua soltanto a coprire
vagamente il fondo, aggiungervi le verdure, l’aglio a pezzetti, il peperoncino
e le olive nere disossate, far cuocere a fuoco medio basso, coprendo con il
coperchio e girando di frequente. A fine cottura aggiungere olio a crudo.
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