Pizza rossa con
timo
La giornata
internazionale della donna, festeggiata in molti Paesi l’otto marzo, è una
ricorrenza civile che è diventata in molti casi una valvola di sfogo sociale.
Se molte preferiscono battagliare e ricordare tutto ciò che ancora c’è da fare
per raggiungere uno stato di non discriminazione di genere, altre scelgono, più
o meno consapevolmente, di festeggiare e di lasciare, per un giorno o una sera,
sulle spalle degli uomini le incombenze che solitamente si accollano. Si può
dissentire, anche fortemente, ma il femminismo non può prescidere da tale
realtà. Non si può immaginare un femminismo che non tenga in conto che molte
donne arrivano stremate la sera perché, dopo aver lavorato ed essersi occupate
della famiglia più o meno coadiuvate dai loro compagni di vita e dalle società
in cui vivono, magari decidono di impastare pizze o biscotti perché anche
mangiare è un atto politico, o, nel pomeriggio o all’alba, di zappettare l’orto.
Con tutta la stanchezza del caso, poi, possono occuparsi di sé, anzi debbono, perché
anche la cura di sé e il benessere è un atto politico, e poi magari cercare di
vivere la propria sessualità con serenità e gioia perché anche la felicità e il
godimento sono atti rivoluzionari e allora, tra tutte queste rivoluzioni una
giornata senza pensieri, forse ha anch’essa una sua valenza rivoluzionaria da
non sottovalutare.
Questa ricetta è
ispirata alle donne.
Acqua
Farina tipo 2
Farina tipo 00
Olio
extravergine di oliva
Lievito di birra
Sale iodato
Timo
Passata di
pomodoro De Cecco
Impastare le
farine con il lievito sciolto in acqua tiepida. Far lievitare un paio di notti
circa. Condire la passata, a piacere allungandola un po’ con l’acqua, con sale,
olio e timo. Stendere la sfoglia di pizza sulla teglia oliata, condirla col
pomodoro, infornare in forno molto ben caldo per il tempo necessario alla
cottura.
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