venerdì 1 marzo 2019

Pizza rossa marinara con cipollina fresca


Pizza rossa marinara con cipollina fresca

Braccia rubate all’agricoltura è un modo di dire molto diffuso per indicare persone impiegate impropriamente in posti di responsabilità. Spesso riferito ai politici inetti o anche a qualunque impiegato, in particolare dello Stato, oppure ad incensati intellettuali, architetti, ingegneri, sta pian piano perdendo il suo senso originario. Se infatti il bracciante agricolo o il contadino fino a qualche anno fa poteva essere persona assolutamente priva delle più basilari nozioni e conoscenze purché dotato di forza e resistenza fisica, oggidì gli agricoltori sono spesso persone che hanno intrapreso studi molto complessi, conoscono e applicano principi della chimica, della fisica, delle più innovative tecnologie e debbono essere costantemente all’avanguardia nell’apprendimento di nuove tecniche colturali. Chiunque abbia provato a coltivare un orto, attività molto utile per rilassarsi e per mangiar sano, o anche un giardino, sa benissimo che la produzione di cibo non è cosa da affidare a degli incapaci. Paradossalmente, se le famigerate braccia rubate all’agricoltura, non sono più utilizzabili nei campi per i motivi di cui sopra, cosa possono fare costoro? In Italia, e non soltanto, pare che l’occupazione in cui vi è maggiore disponibilità per tali soggetti sia la politica, ovverosia quell’ambito delle relazioni e delle azioni civiche e sociali che abbisognerebbe di quelle menti che ora troviamo spesso impegnate nel cercar di comprendere in che modo concimare i campi senza inquinare i suoli o l’ambiente, il problema è che costoro hanno spesso, se non sempre, una conoscenza molto blanda delle tecniche di azione politica e quindi continuano a coltivare imperterriti i loro orti senza aver possibilità di agire criticamente sulla società in cui vivono, e che nutrono. La questione, come direbbe Giulio Andreotti, politico certamente di altissimo spessore intellettuale e discutibile moralità, è un po’ più complessa di come appare e, al momento, non sembrano esservi soluzioni alla distruzione sistematica di conquiste sociali, culturali, politiche da parte di braccia che non si può più pensare siano rubate all’agricoltura perché, per l’appunto, per coltivare la terra ci vuole ciò di cui sono massimamente carenti: intelligenza, cultura, buon senso.
Questa ricetta è ispirata alle grandi questioni irrisolte della politica italiana ed internazionale.

Farina tipo 2, prevalente
Farina tipo 00
Lievito di birra
Acqua
Olio extra vergine di oliva
Sale iodato
Passata di pomodori
Origano
Cipollina fresca

Unire le due farine e impastarle con acqua e lievito. Far lievitare. Stendere l’impasto in una teglia leggerissimamente oliata, con le mani unte di olio, condire con la passata allungata con l’acqua in base alla consistenza desiderata e condita con sale, olio, origano. Aggiungere fettine sottilissime di cipollina fresca al posto del tradizionale aglio. Cuocere in forno molto ben caldo per il tempo necessario alla cottura.

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