martedì 19 marzo 2019

Crocchette di patate, cavolo nero, bieta e fagioli viterbesi


Crocchette di patate, cavolo nero, bieta e fagioli viterbesi

Il Medioevo è stato considerato per molti anni un periodo buio e statico della storia, vagamente studiato sui libri e poco amato dalla cultura di massa, da qualche tempo è stato, però, ampiamente rivalutato. Se ciò è bene per moltissimi aspetti, non si devono certamente dimenticare i motivi, le ragioni che l’hanno fatto considerare un’epoca atroce, di regressione sociale, culturale e morale. Vi sono infatti, in quei secoli, i germi delle società contemporanee, quegli elementi che, mazzinianamente parlando, hanno portato l’Umanità a progredire e anche quelle distorsioni che, in questa sorta di Età di mezzo in cui le rivoluzioni elettroniche e tencologiche si susseguono con frequenza stromboliana, tendono ad essere sottovalutate, talvolta non arginate in tempo.
Questa ricetta è ispirata a Jean-Jaques Rousseau e alle distorsioni che del suo pensiero, della sua opera e del suo nome vengono perpetrate da un gruppuscolo di forcaioli.

Cavolo nero
Aglio rosso di Sulmona
Cipolla ramata
Bieta selvatica di campo
Fagioli viterbesi
Olio extravergine di oliva
Patate
Sale iodato
Olio extravergine di oliva aromatizzato al rosmarino
Pangrattato

Far rinvenire i fagioli in acqua, dunque lessarli. Mondare e lavare bene le verdure, lessarle al dente, scolarle. Lessare le patate con tutta la buccia, scolarle, sbucciarle e passarle nel passapatate, condirle con sale e olio. Triturare le verdure, l’aglio, la cipolla e i fagioli nel mixer condendo con sale e olio aromatizzato al rosmarino, unire il composto alle patate frante, farne palline da ripassare nel pangrattato, dunque porre in una pentola oliata e cuocere in forno a circa 180°C per il tempo necessario oppure friggere.

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