Tapas bruschette
con crema di cavolfiore vegana
Storia e geografia
nelle scuole italiane vengono, giustamente?, insegnate insieme, come fossero un’unica
materia per tre ore a settimana. Sarebbe corretto considerando che la geografia
politica, e talvolta anche quella fisica se si considera per ‘geografia fisica’
il paesaggio, è quasi sempre intrisa di storia, per lo meno in Italia, e che si
può spesso insegnare la storia con una semplice passeggiata in una delle
tantissime città d’arte che caratterizzano il territorio italiano. È anche vero
che la geografia non inlcude soltanto i nomi di regioni e città, i confini
politici e le differenze create dagli esseri umani. Studiare la geografia vuol
dire in primo luogo comprendere il funzionamento della Terra, del pianeta, in
relazione a sé stesso e al cosmo. Nella moderna pedagogia non si fanno più
distinzioni nette tra le materie d’insegnamento ma la scuola ha un’organizzazione
burocratica che impone la suddivisione tra le materie, con insegnanti che
debbono insegnare soltanto un argomento, per un tot di ore retribuite. Questa ricetta
è ispirata alle tante contraddizioni nella scuola italiana, tra cui l’insegnamento
della religione cattolica, catechismo di Stato.
Cavolfiore
Brodo di verdure
o bevanda d’avena, miglio o riso
Sale iodato
Olio extravergine
di oliva
Pane
Tagliare il
cavolfiore così da lasciare intere le rosette, metterlo a bagno in acqua fredda
per una mezzora per eliminare eventuali animaletti, sciacquarlo, far bollire
abbondante acqua, lessare il cavolifiore, scolarlo, farlo intiepidire,
frullarlo nel mixer da cucina aggiungendo sale, olio, qualche mestolo di brodo
di verdura. Affettare il pane, tostarlo, condirlo con la crema di cavolfiore.
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